Manfredi (PDL) alza i toni della campagna elettorale e segue la strada dello scredito personale non riuscendo a fornire ai viadanesi un solo motivo del perché si sia messo in politica e per fare cosa.
L’appellativo “comunista” usato in termini dispregiativi verso il coordinatore di Portanuova scelto all’unanimità dimostra il vero volto di chi intende la politica come scontro personale e non come confronto pacato e civile sui problemi della nostra comunità.
Smentisco categoricamente le sue affermazioni sulla mia “inattività” avendo io stesso rifiutato offerte di incarichi assessorili e decidendo di svolgere il mio ruolo di capogruppo consiliare con serietà e dedizione oltre che collaborare attivamente a tutte le attività della Civica Portanuova.
Considero ridicole le sue considerazioni sulle mie “capacità elettorali” visto che Portanuova, nelle ultime elezioni, ha raddoppiato i consensi rispetto al 2001 divenendo, con i suoi 1105 voti, la 3° forza politica locale grazie alla qualità del lavoro svolto che personaggi come Manfredi si ostinano a non comprendere.
Confermo pubblicamente a Manfredi, rigettando gli inviti personali avuti, che il “mio” elettorato è lo stesso di Portanuova che presto sarà chiamato ad esprimersi nell’urna elettorale in merito ad un progetto ben chiaro e ad un candidato sindaco che abbiamo reso noti da tempo al contrario di ciò che sta facendo il PDL viadanese.
Constato che Manfredi si limita a fare solo critiche sul centro storico, sulla raccolta rifiuti, sulla viabilità, sulla sicurezza e sull’urbanistica senza uno straccio di idea alternativa e senza ancora un candidato per un centro-destra dilaniato da divisioni e personalismi e costretto a subire quanto verrà scelto a Milano.
Lascio ai Viadanesi la disputa sull’essere di destra o di sinistra, ben più intelligenti, di quanto Manfredi li reputi, nel saper valutare le proposte e le persone a cui dare il proprio consenso.
Carnine Tipaldi - Civica Portanuova
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