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martedì 15 marzo 2011

ALLARME CRISI ECONOMICA A VIADANA


Portanuova si unisce al grido d’allarme proveniente dalle aziende locali che operano nel settore delle energie rinnovabili e che rischiano d’entrare in crisi dopo il decreto governativo che taglia i fondi per i nuovi impianti. Diversamente dai governi di altri Paesi (Usa e Germania in testa)che stanno investendo per sostenere le fonti rinnovabili creando sviluppo e nuova occupazione, il governo italiano va controcorrente mettendo in ginocchio un settore emergente che in tutto il mondo è considerato il futuro economico.
Oltre la scarsa lungimiranza del nostro governo, il timore è che dietro a ciò ci sia anche la difesa ad oltranza della sciagurata scelta del ritorno al nucleare in Italia, resa ancor più impensabile dalla tragedia giapponese.
La produzione di energia da fonti alternative come il fotovoltaico è aumentata notevolmente nella nostra regione e anche a Viadana lo sviluppo è stato notevole con prospettive di ulteriori investimenti che aiuterebbero l’economia locale e la nostra occupazione a crescere.
Oggi tutto questo rischia di venir vanificato dall’inettitudine di un governo che trascorre le proprie giornate a parlare di processi e a ricostruire “maggioranze responsabili”, il tutto nell’irresponsabilità di non dare risposte al grido d’allarme dell’economia del Paese e della preoccupante disoccupazione.
La crisi viadanese del settore energetico si accoda a quella del settore edilizio e di altri settori e ciò deve essere motivo di preoccupazione generale per tutte le forze politiche, ricercando soluzioni per aiutare le nostre imprese senza farne l’ennesima occasione di litigio.
Portanuova ripropone la propria proposta di rilancio dell’economia , già presentata diversi mesi fa al Sindaco e all’opinione pubblica, iniziando col convocare urgentemente un tavolo istituzionale con tutte le associazioni di categoria, i sindacati e gli istituti finanziari per apprendere in tempo reale la situazione economica locale e individuare ogni iniziativa utile per scongiurare l’aggravarsi della crisi in atto e gettare le basi per un effettivo rilancio economico.

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