VIADANESI PER VOCAZIONE

Cittadini attivi per una città europea - Viadanesi per vocazione

martedì 14 giugno 2011

LA NUOVA GIUNTA DI VIADANA ALL'INSEGNA DEL COMPROMESSO


Le deleghe del Sindaco Penazzi agli assessori e consiglieri fanno già emergere le debolezze su cui si regge questa alleanza amministrativa di natura puramente elettorale priva di un vero e coeso progetto politico-amministrativo per lo sviluppo della nostra città.
La nuova giunta risponde più alle esigenze di trovare un equilibrio tra persone che hanno riferimenti politici diversi e in alcuni casi contrapposti, oltre che soddisfare accordi di pre-ballottaggio marcati da veti ad personam confermati come da previsioni, piuttosto che soddisfare una coerenza di competenza e di accorpamento di deleghe.
Il risultato evidenzia Assessori, Sindaco compreso, con moltissime deleghe accorpate senza una logica mentre a margine viene creato per Tipaldi un mini-assessorato alle nuove povertà e protezione civile, senza comprendere per quale motivo servizi sociali e nuove povertà non possano andare di pari passo e confermando che la sua “acquisizione” è ben lontana dalla valorizzazione del suo elettorato e dai problemi reali di quelle comunità che l’hanno sostenuto.
Il tutto fa presupporre un carico di lavoro eccessivo su alcune persone che, inevitabilmente, si ripercuoterà sul buon funzionamento della macchina amministrativa rendendo necessario il ricorso a contributi esterni alla giunta difficilmente controllabili politicamente.
Nessuna nostra pregiudiziale verso assessori e consiglieri delegati la cui attività verrà giudicata obiettivamente in base alle loro proposte e alla loro reale volontà di aprirsi al contributo propositivo nostro e di tutta la minoranza, condividendo la decisione di creare due consiglieri delegati per le Frazioni per seguire al meglio le problematiche territoriali con la speranza che trovino concreta soluzione.
Il nostro auspicio è per un consiglio comunale più aperto e più coinvolto a differenza delle pubbliche dichiarazioni del neo Sindaco che vorrebbe, invece, ridurre i tempi di intervento determinando una limitazione  al suo apporto propositivo e critico.

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