VIADANESI PER VOCAZIONE

Cittadini attivi per una città europea - Viadanesi per vocazione

giovedì 13 gennaio 2011

GLI IMMIGRATI POVERI NON PIACIONO ALLA LEGA


Il consigliere leghista Cavatorta è sempre più vicino alle posizione estremistiche di Borghezio e De Marchi e molto più lontano da quei valori cristiani che dice di voler rappresentare e difendere.
Definire, in modo allarmistico, “invasione” il normale flusso migratorio nel nostro Comune pari a tantissimi altri comuni “padani” d’Italia, conferma che la Lega intende fare politica creando prima le paure per poi cavalcarle proclamandosi paladina della libertà e dei valori cristiani.
Il gruppo dirigente leghista dimostra di non conoscere nemmeno l’ABC del buon cattolico con esternazioni che tendono a discriminare ceti poveri e deboli in difesa non certo di valori etici e morali ma solo materiali e di privilegio.
A Viadana la stragrande maggioranza delle famiglie di immigrati è legittimamente residente e lavora nelle nostre imprese contribuendo alla ricchezza della nostra comunità: hanno case affittate o acquistate con mutuo e, come soggetti a ritenuta alla fonte, pagano tasse e contribuiti avendo perciò diritto all’assistenza sanitaria.
Considerare alcune persone, per il solo fatto di essere poveri extracomunitari e non ricchi petrolieri, un problema economico in quanto bisognose di assistenza, è proprio l’opposto di ciò che sono gli insegnamenti religiosi alla base della nostra comunità. 
Cavatorta finge pure di non sapere che il PGT è uno strumento urbanistico che serve per regolare la crescita della città e non per forzarla oltre la normale domanda di mercato.
Inoltre le nuove regole inserite prevedono costruzioni qualitativamente più elevate e dunque anche economicamente più costose, già oltre alle attuali possibilità economiche di tantissime famiglie viadanesi (messe in ginocchio da una crisi che il governo filo leghista ha sempre negato e non contrasta) e dunque ben lontane dalle modeste capacità economiche di queste famiglie di immigrati.
Dispiace constatare come la vicinanza delle elezioni trasformi così tanto le persone per inseguire un facile successo politico a scapito di valori e principi che pur sappiamo essere radicati e condivisi.

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